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In Italia il settore del betting e delle scommesse sportive ha prodotto negli ultimi 3 anni un volume d’affare piuttosto elevato, se si pensa che sommando le maggiori sale betting si arriva ad un cifra di oltre 50 miliardi di euro solo nel 2014.
Maggiore visibilità e clamore mediatico, però hanno significato anche un aumento delle tasse, da parte dello Stato.
Il governo Renzi in particolare ha deciso di dare una vera e propria stangata al business delle scommesse sportive, sempre più popolari e praticate nel nostro Paese.
Così è stata studiata una legge apposita volta a differenziare le aliquote Tasi.
Secondo i sottosegretari all’Economia, urge la necessità di diversificare le aliquote in materia di tributi locali, cosa che rientra in via generale nell'autonomia impositiva riconosciuta agli enti locali.
Nelle parole dei sottosegretari questo verrà applicato nei criteri di ragionevolezza e non discriminazione.
Un provvedimento questo, che rientra in via generale nell'autonomia impositiva riconosciuta agli enti locali in virtù dell'art. 52.
Questo tipo di competenza gestisce anche il profitto tributario per quanto riguarda le scommesse sportive e il gioco online.
Il periodo in cui sembrano aumentare i volumi di affari relativi al campo delle scommesse sportive è quello che va dall’autunno all’inverno. In genere questo è dovuto al ritorno del campionato di calcio di serie A, e più in generale a tutti gli sport professionistici per squadre, disputati nel nostro Paese.
Sono i giochi che attirano più utenti, scommetti ora su www.williamhill.it per vedere le quote degli incontri, secondo una recente indagine, gli utenti che scommettono online stanno crescendo sempre più rispetto a quelli che preferiscono giocare le loro bollette nei centri betting fisici.
Questo è dovuto sicuramente alla comodità e alle procedure con cui è possibile giocare direttamente da casa, seguendo statistiche quote e aggiornamenti live in tempo reale.